Mount Kimbie - Before I Move Off

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Dopo estenuanti trattative, nella serata di ieri Barry si è deciso a firmare il contratto. Gli ho dovuto alzare i premi: adesso se una sua recensione riceverà più di 500 accessi unici, guadagnerà un bonus di 150 euro, da aggiungersi allo stipendio mensile di 3250 €. Contratto a tempo determinato, scade fra 6 mesi, ma ho diritto di prelazione sugli altri blog per rinnovo. Parla dei Mount Kimbie, che volevo farlo io perchè sono anche uno dei miei dischi dell'anno. Vabbè, in qualche modo mi vendicherò.
Trevor


I Mount Kimbie sono un duo londinese (io convinto che fosse uno fino a ieri) sul quale si potrebbe disquisire allegramente di come, in un modesto scantinato di casa, si siano messi a produrre splendidi pezzi, pregni dell'atmosfera urbana della City, dell'umidità mista a smog che si respira nelle strade, etc. Praticamente la storia di tutti gli artisti dub di Londra tra i 17 e i 24 anni.
Dopo aver pubblicato un paio di EP arrivano al loro primo album Crooks and Lovers che diventa subito uno dei (miei) dischi dell'anno.
Cosa fanno i Mount Kimbie? Fanno dubstep con influenze techno minimal. Fanno ambient e dubstep. Vanno oltre, fanno post-dub, come a molti piace far notare. Fanno pre-dub! Sì, ho letto pure questo.
Ve la dico io la verità, che ce l'ho qui in tasca.
I Mount Kimbie suonano un genere di elettronica che parte chiaramente da matrici dub, ma che trova in se stessa e nella sua predisposizione al mutamento, al sapersi rinnovare, la ragione d'essere. In quanto tale, è un'evoluzione di ciò che era prima. Inutile quindi classificare ciò che non vuole essere classificato. Al massimo riconoscergli di aver fatto qualcosa di riuscito, nella speranza di non dover mai usare quell'inutile parola "experimental". Al loro prossimo album, se ne saranno capaci, reinventeranno il genere, o faranno un mega flop, ripetendosi negli schemi del già sentito altrove.

Il video.
Un viaggio che va dalla Cina al Giappone per passare in mezzo ad altri posti orientali che non ho riconosciuto, fino ad arrivare a New York, attraverso una rutilante sequenza di foto che, perfettamente in sintonia con la musica, compongono un puzzle di colori, volti, luoghi, situazioni, sequenze stop-motion. Davvero notevole la quantità di scatti, alcuni poi sono davvero fighissimi.

Canzone 7.1
Video 7.6

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