The Thermals - Never Listen To Me

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Vi ricordate otto anni fa quando Movimenta era la meglio webzine, voi scaricavate solo i due generi che vi piacevano veramente e gli album d'esordio erano davvero folgoranti? Oggi è tutto un gioco stanco dove occorre pomparsi a vicenda per non perdere il desiderio, e invece di alzarci in piedi ci accontentiamo di battere un piede per terra da seduti.
A quei tempi i Thermals infilavano un brano perfetto dopo l'altro, sia sui tempi vivaci che sugli andanti. Avevamo imparato More Parts Per Million a memoria perchè lo ascoltavamo tutti i giorni, e ogni volta era un piacere vedere che non ci facevano perdere nemmeno un secondo in cazzate. Era tutto lì e subito. C'era una volta il punk.
Nel 2010 non è più così: invece che due secondi ce ne vogliono addirittura venti per arrivare al cantato; il volume delle chitarre si abbassa per far spazio alle strofe; i tempi sono lenti per non dire morti; nessuno ha più voglia di gridare. Che mestizia.
"Never Listen To Me" inzia con un giro di basso che sembra un pezzo di Lenny Kravitz, poi Hutch Harris dice piano due cose, cazzeggia un po' con la chitarra e il ritornello non arriva mai. Prima del cambio di tonalità c'è una specie di assolo (!). La melodia è esibita, mentre un tempo serviva a contraddire il suono. Dura 4 minuti e 30 secondi... Piuttosto compratevi un'altra copia di More Parts Per Million ("Brace And Break" e "I Know The Pattern" per convincervi).

Il video è sentimentale e nostalgico, girato in 8 e 16 mm su pellicole Kodachrome scadute. Ritrae i Thermals che suonano e cantano a Cathedral Park, Portland, mentre delle tipe ballano in controluce, quasi fosse il tramonto. Metafore della vita.
Dirige Lance Bangs, già regista di "No Culture Icons" e "Now You See" (oltre che di mille cose di Pavement, Sonic Youth, etc.).

Canzone 5.5
Video 6.7


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