Wolf Parade - Yulia

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Iniziamo coi Wolf Parade una doppietta Sub Pop, la label di Seattle che forse più di ogni altra è l'Istituzione Indie per eccellenza (Nirvana, Soundgarden, Mudhoney nel passato; Postal Service, The Shins, Iron & Wine nel presente).
I Wolf Parade forse non sono ancora un'Istituzione Indie, ma avevano tutti i documenti in regola per diventarlo: sono un supergruppo formato da membri di Sunset Rubdown, Handsome Furs, Swan Lake, Frog Eyes, Hot Hot Heat e chissà quanti altri; il loro debut album Apologies To The Queen Mary, uscito nel 2005, è solitamente presente nelle classifiche dei migliori album del decennio; loro hanno il look adatto. Purtroppo proprio tre giorni fa hanno deciso di mettersi in pausa a tempo indeterminato, il che diminuisce le vostre probabilità di vederli in concerto nel bar sotto casa e innamorarvi seduta stante (non che ce ne fossero molte di più quattro giorni fa).
Comunque. "Yulia" è presa dal loro terzo album Expo 86, considerato dalla critica come il loro più riuscito a livello di songwriting, poichè se prima la band si divideva in più anime (quelle dei diversi compositori), qui sviluppa finalmente un sound omogeneo. La canzone ne dimostra tutto l'impatto, con chitarre che si aggiungono a chitarre (adoro l'incessante e delicato sottofondo "noise" distinguibile solo verso l'inizio).

Il video è anche più bello della canzone. Racconta di un cosmonauta sovietico dal ciuffo biondissimo e della sua amata che ne segue il lancio nello spazio sul televisore. Qualcosa va storto e lo capiamo perchè la trasmissione si interrompe e viene sostituita da contadine che ballano. Il cosmonauta si toglie il casco (brillante di bellissimi riflessi 2001odisseanellospazieschi) e l'amata se lo mette prima di tuffarsi nella luce anche lei. Girato da Scott Coffey.

Canzone 6.7
Video 7.9


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